Tra il 5 e l’11 luglio, le commissioni Bilancio di Senato e Camera hanno dato parere favorevole al decreto della Presidenza del Consiglio, firmato da Gentiloni lo scorso 29 maggio, che destina alla Difesa 12,8 miliardi (non 10 come sembrava inizialmente) dei 46 miliardi di euro complessivi del “fondo investimenti” quindicennale inserito nella legge di Bilancio 2017. Fondi destinati in gran parte, 8,2 miliardi (non 5,4 come pareva all’inizio) all’acquisizione di nuovi armamenti.
L’incremento di 2,8 miliardi è dovuto al fatto che inizialmente non erano stata calcolata la quota di finanziamenti del Ministero dello Sviluppo Economico destinati alla Difesa. Quota esplicitata dal ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan nel corso dell’audizione del 27 giugno, quando ha parlato di “interventi ad alta tecnologia per il settore della difesa (8,2 miliardi), in particolare destinati allo sviluppo e all’acquisizione di infrastrutture militari ed armamenti. (…) Una quota delle risorse destinate alle attività industriali ad alta tecnologia (pari a circa 2,8 miliardi) è assegnata al Ministero dello Sviluppo Economico per il finanziamento di forniture militari”.
La circostanza è stata dettagliata il giorno successivo, 28 giugno, nel corso dell’audizione del capo dell’Ufficio generale Pianificazione, programmazione e bilancio dello Stato maggiore della difesa, generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta, con un grafico che mostra le cifre esatte degli stanziamenti per i prossimi quindi anni: 8,16 miliardi per nuovi armamenti (5,36 della Difesa integrati da 2,79 del Mise), 2,61 miliardi per le infrastrutture (tra cui il nuovo “Pentagono” italiano di Centocelle) più 802 milioni per interventi antisismici sulle caserme, 608 milioni per cyber-difesa e sistemi di controllo, 529 milioni per bonifiche dei poligoni e 68 milioni per al ricerca a scopi militari.
Le slide del generale Miglietta mostrano anche i principali programmi d’armamento cui sono destinati gli 8,16 miliardi di euro stanziati per i prossimi quindici anni: i droni armati P2HH (HammerHead, squalo martello) della Piaggio Aerospace (azienda ligure, in perenne crisi, di proprietà degli Emirati Arabi), i nuovi missili contraerei CAMM-ER del consorzio europeo MBDA (25% Leonardo) e dell’azienda Avio di Colleferro, i nuovi elicotteri CH-47 ER Chinook dell’americana Boeing per le forze speciali e la nave USSP per soccorso sommergibili e operazioni Comsubin di Fincantieri.