(ANSA) ROMA 23 NOV – DIFESA: PINOTTI, COSTA 23 MLD EURO/ANNO, SONO SOLDI SPESI BENE
“La Difesa costa 23 miliardi di euro l’anno e sono soldi spesi bene, perchè le nostre forze armate danno un servizio di grandissima qualità a questo Paese”. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – intervenendo alla presentazione del calendario 2017 dell’Aeronautica Militare – commenta i dati del rapporto dell’Osservatorio militare sulle spese militari anticipato oggi da Repubblica. “Il titolo – lamenta Pinotti – dice che si spendono 64 milioni di euro al giorno per caccia e missili, ma la realtà è che in quei 64 milioni c’è tutto quello che fanno le nostre forze armate, dal servizio meteorologico alla cartografia, dal sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto ai carabinieri”. La realtà – ha spiegato Pinotti – è che negli ultimi anni le risorse per la Difesa sono continuamente diminuite e solo quest’anno siamo riusciti ad invertire la tendenza. Spendiamo l’1,15% del Pil per la Difesa, paria a 23 miliardi di euro sui 600 miliardi di spesa complessiva. Sono soldi spesi bene? Sì. E’ tanto? No.”
Il ministro della Difesa, commentando il dato sulle spese militari italiane presentato ieri alla Camera dall’Osservatorio MIL€X (oltre 23 miliardi l’anno, 64 milioni al giorno), ne prende atto affermando che “sono soldi spesi bene” e che “non sono tanti”, solo “l’1,15 per cento del Pil, quindi abbastanza lontano dal 2% richiesto dalla Nato”. In realtà questa cifra corrisponde all’1,37 per cento del Pil 2017 previsto dal governo (1 miliardo e 703 milioni secondo la Nota di Aggiornamento al Def 2016 del 27 settembre) e l’1,40 del Pil 2017 previsto dall’Istat (1 miliardi e 670 milioni secondo le Prospettive Istat per l’economia italiana 2016-2017 del 21 novembre).
Il ministro afferma poi che “negli ultimi anni le risorse per la Difesa sono continuamente diminuite e solo quest’anno siamo riusciti ad invertire la tendenza”. In realtà, gli stanziamenti complessivi destinati alle forze armate (considerati al netto dei costi per i Carabinieri in funzione di ordine pubblico e tutela ambientale) sono aumentai sia quest’anno (+0,7 per cento il budget 2017, ancora provvisorio) che l’anno scorso (+3,2 per cento il budget 2016), con un aumento complessivo nell’ultimo decennio del 20,8 per cento (e rapporto spese/Pil salito dall’1,25 per cento del 2006 all’1,37/1,40 per cento del 2017).
Infine il ministro lamenta il fatto che gli otre 23 miliardi l’anno di spese militari italiane non riguardano solo “caccia e missili” (come riportato in un titolo di giornale) ma “tutto quello che fanno le nostre forze armate, dal servizio meteorologico alla cartografia, dal sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto ai carabinieri”. Come spiegato nell’anticipazione del Rapporto MIL€X 2017, l’Italia spende in armamenti 5,6 miliardi l’anno (15 milioni al giorno), circa un quarto della spesa militare totale. I restanti 17,8 miliardi l’anno sono spesi non solo per funzioni ‘non militari’ come le previsioni meteo a cura del Servizio meteorologico dell’Aeronautica (circa 74 milioni di euro l’anno) o le carte nautiche dell’Istituto idrografico della Marina (mezzo milione di euro l’anno) o l’impiego dell’Esercito nelle aree terremotate. Tantomeno per i Carabinieri nella loro funzione di ordine pubblico, dato che questa voce di spesa (insieme a quella, nuova, dei Carabinieri per la tutela ambientale) è stata esclusa dal calcolo MIL€X delle spese militari (che altrimenti avrebbe sfiorato i 27 miliardi l’anno) in quanto considerata una spesa funzionalmente non militare. Tutto il resto della spesa militare italiana è destinata alla manutenzione di aerei, navi, carri armati e caserme, all’addestramento dei soldati, alle missioni militari all’estero – cui partecipano anche corpi scelti dei Carabinieri (il cui costo è invece conteggiato come spesa militare) e soprattutto al costo del personale militare in servizio e a riposo (ancora molto elevato a causa della persistente preponderanza di ufficiali e sottufficiali rispetto alla truppa e a trattamenti pensionistici privilegiati).
L’Osservatorio MIL€X coglie l’occasione per invitare il ministro Pinotti a un confronto pubblico sul tema delle spese militari italiane.