Gli analisti: “Il 25% dei fondi pluriennali dedicati alle armi fino al 2034”
Alessandra Fabbretti per Agenzia DIRE
Attivisti e ricercatori della Rete Pace e Disarmo e di organizzazioni partner saranno tra gli intervistati della puntata di questa sera di PresaDiretta – a partire dalle 21.20 su Rai3 – dal titolo ‘La Dittatura delle armi’, condotta da Riccardo Iacona. Nell’inchiesta di Giulia Bosetti e Marianna De Marzi, saranno presentate anche le analisi, i dati e le campagne che costituiscono le attività della Rete. Tra i temi principali, indicati in una nota, ci sono le spese militari e gli sprechi per l’acquisto di armamenti, l’influenza sulla politica dell’industria militare, l’export di armi italiane in particolare verso le aree di conflitto e violazioni dei diritti umani (le navi Fremm all’Egitto, le bombe verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi con focus sull’indagine della magistratura scaturita dalla denuncia della Rete). Tra le informazioni diffuse nel corso della trasmissione, come fa sapere ancora Rete Pace e disarmo, ci sono anche le stime dell’Osservatorio sulle spese militari italiane Mil€x secondo cui sui complessivi 143,97 miliardi di euro stanziati dai ‘Fondi pluriennali’ di investimento fino al 2034, 36.7 miliardi verranno destinati alle spese militari (pari a oltre il 25% del totale). Come scrive il coordinatore campagne della rete, Francesco Vignarca, sul portale di Mil€x, l’investimento specifico in nuovi sistemi d’arma dovrebbe attestarsi su 26,8 miliardi di euro, che il Ministero della Difesa potrà spendere in circa 15 anni.
Secondo Rete pace e disarmo la trasmissione PresaDiretta rompe il silenzio di buona parte della politica e soprattutto dell’informazione sugli affari armati che coinvolgono anche il nostro Paese e sulle violazioni delle norme internazionali, sottoscritte anche dall’Italia, che regolano il commercio di armi. “Anche in queste ore- si legge ancora nella nota- siamo di fronte al paradosso di perquisizioni e indagini con accuse di ‘associazione a delinquere’ nei confronti di lavoratori portuali che hanno partecipato alle mobilitazioni per fermare i carichi di armi destinate a conflitti, mentre non si presero e non si prendono iniziative contro trasferimenti di sistemi d’arma chiaramente contro la legge. La puntata di questa sera sarà quindi occasione importante far comprendere il quadro in cui si muovono le mobilitazioni e i contenuti che caratterizzano l’azione di Rete Italiana Pace e Disarmo, raggiungendo più persone grazie al mezzo televisivo”